Leccari
- paesaggioanordovest
- 2 nov 2016
- Tempo di lettura: 1 min
"Il tenimento di Leccari [...] era per me un luogo sicuro, specialmente per la vicina palude, tutta coperta da folti canneti, nella sua estensione di oltre 50 ettari. Nell'estate, quando le acque evaporano o si ritirano, un uomo può percorrerala quasi tutta a piedi, senza essere avvertito da nessuno, per l'altezza delle canne palustri. I cinghiali vi si rifugiano nella stagione calda, e di rifugio poteva servire anche a me, uomo cinghiale, cui si dava la caccia." Racconta così Giovanni Tolu, il famoso bandito di Florinas, nel romanzo omonimo scritto per sua volontà da Enrico Costa alla fine del XIX secolo. Lo stagno di Leccari si trova nella cosiddetta "Nurra di dentro", vicino a La Crucca. Qua Giovanni Tolu decise di sistemarsi, verso la fine della sua trentennale latitanza, dopo averne passato gran parte sotto i cieli del Logudoro prima e della Nurra poi. Deciso a trovare un luogo tranquillo dove sistemare la figlia e il genero, un posto "[...] che presentasse tutte le comodità possibili, tanto per me, quanto per gli sposi.", scelse appunto la cascina di Leccari ubicata nei pressi dello stango. Oggi come allora, lo stagno è percorribile per lunghi tratti durante la stagione secca ed è possibile ammirarne l'ampia distesa dai ruderi della cascina di Leccari, che un tempo fu dimora e rifugio di Giovanni Tolu.
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